Sfortunatamente Penny dreadful è finito ma se la produzione doveva trattarlo in questo modo allora è meglio così. La pecca di questa terza stagione è strutturale: nove episodi per una trama così affascinante e complessa risulta una follia bella e buona. E il finale affrettatissimo non deve ingannare, fin all’episodio 8 la costruzione era comunque buona, anche se imperfetta. Ma andiamo con ordine.
Sul lato tecnico ho poco da dire: sempre professionale anche se ho notato un calo vertiginoso nel reparto registico, dove nelle stagioni precedenti si osava molto di più. A parte questo, l’atmosfera è notevole, le location sono caratteristiche e il montaggio scorre fluido, ma senza la grazia delle prime due stagioni. Maledetti produttori che mettono fretta alla gente! Ma concentriamoci sulla scrittura.
La trama si può dividere nettamente in quattro tronconi. Il primo riguarda le vicende londinesi di Miss Vanessa Ives, la sempre formidabile Eva Green. Il secondo invece tratta dei patemi del freak John Calibano, interpretato da un maestoso Rory Kinnear. Il terzo troncone riguarda il “mai calmo” Ethan Chandler che si fa accompagnare da Hecate Pool, al loro si uniranno anche Sir Malcom Murray e l’apache Kaetenay. Il quarto ed ultimo troncone riguarda il “triangolo-no” Dorian Gray-Victor Frankestein-Lily, a cui si aggiunge Henry Jekill.
Tutti i quattro i tronconi sono estremamente interessanti e come intensità creativa sono superiori alle prime due stagioni. Eppure falliscono e risultano forzati…perché? La struttura, signori miei. Si è caduto nel fatale errore di Game of thrones: comprimere gli avvenimenti di lunghe narrazioni in pochi episodi e in quel caso mancava anche la scrittura!
Per “Penny dreadful” sarebbe stata necessaria almeno una quarta stagione ma da presunto sceneggiatore quale sono voglio aggiungere che con due episodi in più sistemavi la baracca anche in questa terza stagione. Certo, non sarebbe stata eccellente ma almeno all’altezza dei contenuti proposti.
Alla decisione che avrebbero prodotto solamente 9 episodi, John Logan, Andrew Hinderaker e Krysty-Wilson-Cairns, i tre sceneggiatori, si sono guardati negli occhi rabbrividendo e hanno capito che l’unica speranza era tentare il colpo grosso (che per poco non gli è riuscito). Così hanno deciso di dividere la storia in due location diverse: Londra e il selvaggio West e di assegnare i personaggi coinvolti ad ognuna di queste due per poi riunirli tutti nel finale.
La forzatura si è percepita fin dall’inizio, perché se da un lato era necessario muovere Ethan verso l’America, così da svilupparlo e non farlo morire narrativamente, dall’altro è assurdo che tutti lascino sola Miss Ives.
Soprattutto dopo le dinamiche delle prime due stagioni. E in questo senso la struttura muta: se fino a quel momento spadroneggiava Vanessa Ives, adesso quel centro viene diviso fra lei ed Ethan Chandler che attira su di sé molti più personaggi rispetto al personaggio interpretato dalla Green.
Il terzo troncone è eccezionale, riesce ad approfondire un personaggio che appariva già completo: Etham Chandler. Un background che coinvolge non solo Katenay e Ethan. Qui capiamo perché il lupo “mai calmo” rifiuti l’amore di Vanessa, perché scappi da lei e che si è fatto espatriare in America solamente per vendicarsi.
E più gli episodi proseguono più capiamo che i tre personaggi coinvolti (Ethan, il suo padre biologico e Kaetenay) hanno delle ragioni per odiarsi a vicenda e per chiedere giustizia l’uno all’altro. Davvero paradossale.
Quindi; per via di suo padre Ethan è stato costretto ad arruolarsi e sterminare in guerra la famiglia di Kaetenay, che invece di ucciderlo lo ha lasciato vivere per farlo diventare una macchina di morte (maledicendolo come lupo mannaro) contro la razza bianca.
Di conseguenza Kaetenay ha sfruttato l’amicizia del novello lupo mannaro per attaccare la proprietà del padre dello stesso Ethan, uccidendo brutalmente la sua famiglia. Di conseguenza Ethan è odiato e ricercato dal padre che vuole giustizia, allo stesso modo Ethan vuole vendicarsi di Kaetanay che lo ha tradito.
Tutte queste informazioni vengono dosate, con un incedere realistico dei dialoghi. E se inizialmente lo spettatore ritiene il padre di Ethan un uomo disonorevole, potrebbe cambiare idea sul finale e ribaltare i ruoli. Ethan appare davvero più onorevole degli altri due? Dovremmo difenderlo solamente perché è il protagonista?
A queste dinamiche già complicate si inseriscono personaggi insospettabili: innanziutto Kaetanay percepisce forze oscure avanzare e sa che l’unico difensore della terra sia Ethan, ma non può andare da lui senza un mediatore.
Per questo va in India a recuperare Sir Malcom per raggiungere insieme l’AMMMERICA. Ma nella patria della vanità ci sono diverse persone che richiedono Ethan Chandler vivo, il detective Rusk lo ha scortato personalmente nel nuovo mondo, prendendosi a cuore l’arresto e la sua futura sentenza di morte.
Su tutti però ci sono gli uomini del padre del padre di Ethan che pur di averlo massacrano tutte le persone del vagone, alla caccia si aggiunge anche la strega Hecate, fuggita dalla disfatta del finale della seconda stagione. Hecate è un personaggio ambiguo che non convince né il lupo mannaro né gli spettatori.
Ethan la tiene a distanza fin da subito ma lei chiarisce le sue intenzioni: vuole servire il suo padrone e vuole che lui la segua all’inferno diventando seguace di Lucifero. Il che è coerente con quello che sta succedendo a Londra fra Miss Vanessa Ives e Alexander Sweet, in arte Dracula.
Ethan è sempre più moralmente smarrito e seguito da Hecate vogliono andare ad uccidere il padre. Ma sono inseguiti da Rusk e dagli uomini dello sceriffo americano, che a loro volta sono raggiunti da da Sir Murray e Kaetanay. Qui Ethan e Kaetanay si rincontrano: il secondo salva la vita del primo e per ringrazialo Ethan lo lascia senza aiuto nel deserto mentre si fa portare a casa del suo bersaglio, quello che lo farà appartenere a Lucifero.
In questa location così spoglia ed essenziale, in pieno contrasto con il barocchismo londinese delle prime due stagioni, da cui viene fuori l’avidità morale di Ethan, suo padre e Katenay (ma non voglio rivelare proprio tutto…). L’unico appunto/spoiler riguarda Hecate che lascia la scena troppo presto e mostra come la sua funzione narrativa fosse solamente quella di sottolineare il ritorno di fiamma fra Ethan e Vanessa. Un gran peccato per come era stato sviluppato un personaggio secondario, inatteso per un certo verso.
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