Le critiche piovute su questa serie mi hanno preso alla sprovvista e poi ho collegato: se piace a me non può piacere a LORO.
Io trovo “Nightflyers” un’ottima serie con velleità artistiche. Ovviamente non sempre riesce nel’intento ma la fortuna premia gli audaci. Le ingiuste critiche toccano 3 punti: il poco spazio all’azione a discapito dello sviluppo psicologico dei personaggi, la lentezza del montaggio e il finale troppo “aperto”. Critiche che mi fanno comprendere immediatamente i caratteri di chi le ha fatte…spettatori abituati a “13”, “Stranger things”, “Elite” e “Umbrella accademy”, dove quello conta è lo shock subitaneo, i colpi di scena sparati senza senso, uno dopo l’altro.
Il problema di “Nightflyers” è la volontà di osare, di andare oltre con una storia che diventa il pretesto per farci empatizzare con i molti protagonisti. E la sceneggiatura non sceglie la via già tracciata di “Lost”, con una netta distinzione fra passato e presente, invece rischia nell’amalgamarli insieme.
Altri critici hanno sottolineato il citazionismo. Fatemi capire bene: Quentin Tarantino, che deve la sua carriera al copia e incolla del cinema precedente agli anni 80’, abusa del citazionismo ma nessuno si lamenta, anzi viene lodato e viene nominato capostipite di una nuova idea di cinema. Che IO trovo rivoltante.
Il 90% dei prodotti mainsteam di largo consumo sono citazioni vuote e voi scassate la minch*ia a “Nightflyers” perché ripropone con originalità citazioni da “2001: Odissea nello spazio”, Asimov,“Alien” e qualcos’altro? Come se un prodotto di genere come questo, la nave spaziale alla ricerca di vita aliena, possa prescindere da questi capostipiti…perché non avete fatto queste critiche anche ad “Interstellar?”.
Non a caso per il calo di ascolti “Nightflyers” non avrà una seconda stagione…pezzi di sterco di porcospino!
TRAMA:
La Nightflyers è una nave spaziale destinata alla missione di incontrare i Volcryn, una razzia aliena che potrebbe salvare il pianeta terra con le loro infinite risorse. L’equipaggio è governato dal comandante Roy Ellis e il vice Auggie a cui si uniscono il team tecnico-scientifico a cui capo c’è Karl e di cui i membri sono 5: il biologo Rowan, la ricercatrice Melantha, l’esperta tecnologica Lommie e Agatha, la dottoressa che cura Thale che è un L-1, un essere dai poteri psichici condotto sulla nave per comunicare con i Volcryn.
Ma la missione non è la priorità dell’equipaggio: la presenza di Thale crea contrasti per la sua pericolosità che porta il giovane a commettere un omicidio. Eppure fin dall’inizio qualcosa ostacola l’esito della missione: i sistemi tecnologici della nave creano problemi e inizialmente tutti scaricano sulle spalle di Thale.
Nei primi episodi la narrazione si sofferma GIUSTAMENTE sui membri del team scientifico tormentati dal misterioso colpevole. Ognuno di loro è schiavo del passato: Lommie ha dovuto sacrificare suo padre per diventare un esperta tecnologica scappando da una società bigotta ed anti-tecnologica, Agatha è ossessionata dal suo primo amore Karl, un Karl che non si è mai ripreso dalla morte della figlia e che per queste ragioni sta divorziando dalla moglie.
Inizialmente Rowan e Melantha non hanno un background perché sono dei ruoli narrativi. Melantha è il “figone”, stile Gamora in “Guardiani della galassia“, per tutte le puntate si mostra sempre mezza ignuda in bella mostra (è anche un bel vedere!). Rowan invece si pone come la saggezza del gruppo, il pilastro a cui riferirsi in caso di difficoltà.
Fin dall’inizio Thale non appare colpevole, nonostante l’omicidio filmato, e il sentore del dubbio si sposta sui sistemi di sicurezza della Nightflyers e di conseguenza sul capitano Roy Ellis, che fin dall’inizio IO avevo percepito come IA, non con una custodia fisica. Così come IO avevo sospettato di Melantha il figone perché qualcosa in lei mi angosciava…
La mia teoria era che fossero stati i Volkyin a manomettere la navicella e che lo stesso Ellis fosse un Volkryn. Invece si scopre che il colpevole è la madre del comandante Ellis, inglobata come IA che controlla i sistemi elettrici della Nightflyers, che la stessa donna aveva creato.
Questo permette di esplorare il bel personaggio di Lommie che, a mo’ di Matrix, deve introdursi nel sistema per affrontare la madre di Ellis. Simbolicamente si usa la casa, che su una falsa riga di “Evil within” diventa il ring dello scontro.
La stessa Madre, d’ora in poi la chiamerò così, è vittima di un trauma quello del padre, ovvero il nonno di Roy Ellis, che la costringe a scindere la sua psiche formattata nella donna adulta e nella bambina. Una tipica figura della psicoanalisi moderna. In una puntata davvero molto evocativa e angosciante, Lommie riesce a rinchiudere la Madre grazie all’aiuto della bambina.
A questo punto vi è un ellissi temporale, uno stacco di mesi dove vediamo le conseguenze della vita pacifica sulla navicella: Agatha fa coppia fissa con Karl, che intanto ha dato il permesso alla moglie di farsi rimuovere tutti i ricordi. perché la donna non riesce a rielaborare il lutto della figlia. Karl però si allontana da Agatha quando scopre che è una telepata L-2, al pari di Thale.
Un Thale che si è integrato nel gruppo ed è diventato l’intrattenitore, perché fa vivere esperienze di realtà virtuale sempre più estreme agli annoiati membri dell’equipaggio. Rowan ha trovato l’amore con la biologa Tessia da cui aspetto un bambino. Melanthia e Roy Ellis hanno una relazione felice mentre Lommie con la giustificazione di monitorare la Madre, vive in un mondo virtuale di cui è il demiurgo.
Lo dirò senza esitazione. Questa stacco temporale così netto non mi ha garbato. Pur comprendendo le future dinamiche narrative il passaggio è troppo netto. In ogni caso, il gaudio dura per primi venti minuti dell’episodio per essere spezzato da un nuovo attacco dei Volkryn, o ricerca di contatto, a sentire Karl.
La comunicazione giunge anche per la prossimità che la Nighrflyers sta raggiungendo e si tramuta in un’energia psichica che fa impazzire Thale ed Agatha, i telepati. Allora Karl capisce di poter avviare un contatto, nel frattempo Rowan sembra interessarsi maggiormente al figlio nella pancia della sua amata Tessia, rispetto alla missione, priorità per la quale era partito.
Karl vuole che Rowan si interessi al fenomeno energetico/psichico ma Rowan deve assistere sua moglie in un parto anticipato. In una scena bellissima vediamo come dal ventre della bella e peculiare Tessa nasca un bambino morto, che con strazio Rowan e Tessa cercano prima di salvare per poi abbracciarselo come se fosse vivo, per putrefarsi in pochi secondi in questa cenere nera. All’interno della stanza ci sono Ellis, Tessa e il medico-levatrice. Ellis, con il comando vocale, sigilla la stanza per il pericolo di contaminazione.
Successivamente Rowan cercherà un antidoto per cercare di salvare le loro vite lamentandosi però del fatto che Karl sia occupato da altro, nello specifico cercare di comunicare con i Volkryn attraverso la capsula della memoria, dove i Volkryn hanno rimpiazzato il ricordo della figlia di Karl con la stessa ragazza che però non sa di essere morta. Karl comprende come questo sia il modo degli alieni di comunicare e per questo dedica tutte le sue energie per quel versante.
In questo delirio, Agatha viene sopraffatta dall’energia psichica e capisce che la fonte dei suoi problemi è la cenere nera proveniente dal feto morto. Avvicinatosi al vetro divisorio della stanza contaminata capisce che il rumore che le entra nella testa è il mangiare degli organismi interni alla cenere che stanno divorando il vetro divisorio stesso. Anche perché l’antidoto creato da Rowan non funziona perché non impedisce la morte della dottoressa-levatrice e dell’imminente dipartita di Ellis e Tessia.
Allora Tessa comunica telepaticamente ad Agatha di confermare la decontaminazione disintegrando sii il virus ma anche qualunque traccia biologica, compresi loro due. Sotto gli occhi stravolti di Rowan si disintegra tutto tranne il corpo di Ellis…quindi il comandante della Nightflyers che cos’è? Lo scopriremo nell’episodio finale quando Melantha entrerà nella camera segreta del suo ex amante scoprendo come il corpo di Ellis sia un IA e il vero corpo risulti un essere mostruoso geneticamente modificato.
Scoprirà anche come lei stessa sia la seconda creazione della Madre, che in vita aveva sperimentato la vita biologica in laboratorio. Nel frattempo la Madre, con la complicità della bambina, si impossessa della mente di Lommie e cammina con il suo corpo. Con la complicità del vice Auggie cercherà di non far raggiungere l’equipaggio ai Volkryin ma Karl ci riuscirà comunque con un navicella isolata. La serie si chiude su Karl che attraversa questo cielo dai mille colori ed improvvisamente scompare, facendo intendere come sia tornato indietro nel tempo, in un’universo parallelo da una figlia viva e da un matrimonio ancora felice.
CONSIDERAZIONI TECNICHE:
Non è oro tutto quello che luccica. I problemi ci sono ma vengono soppiantati dai buonissimi risultati. La regia è ispirata, così come la fotografia, i costumi, location ed effetti visivi. Tutto davvero molto suggestivo e solamente per questo la serie dovrebbe essere premiata con la visione. La recitazione corale è davvero molto interessante, dove tutti i personaggi, anche i meno esplorati, come la Melantha interpretata da Jodie Turner-Smith, sono ben recitati.
Nessuno svetta sull’altro, la differenza qualitativa sta nella profondità dei personaggi. L’Ellis di David Ajala è meno approfondito rispetto a Rowan (Angus Sampson), Lommie (Maya Eshet), Karl (Eoin McKein), o di Agatha (Gretchen Mol). Stesso discordo per la Tessia di Miranda Raison che illumina la scena nelle poche volte che compare, all’opposto troviamo il personaggio di Thale che inquieta al primo sguardo con la profonda recitazione di Sam Strike.
La storia è certamente l’aspetto meno brillante, ma comunque sufficiente. Il grosso problema è stato estromettere completamente l’attacco dei Volkryn in tutta la prima parte della storia, in favore del colpo di scena della Madre. Comprendo le intenzioni ma avrebbero potuto affiancare già in quella fase entrambe le minacce, anche perché nel momento in cui la Madre viene detronizzata la storia perdel’atmosfera cospirazionista con cui aveva sedotto lo spettatore.
La conseguenza è inserire lo stacco temporale che appare forzato, non tanto nella durata, 20 minuti scarsi, ma nella lettura dello spettatore della struttura narrativa…che non dovrebbe mai accadere. Sarebbe bastato diluire gli episodi precedenti per introdurre quelle dinamiche gioiose per farti comprendere come lentamente l’equipaggio stia dimenticando le istruzione per dedicarsi ai piaceri personali, futili nell’economia della missione.
Non è un caso che l’unico che riesca a raggiungere i Volkryn sia Karl, che non ha mai messo in secondo piano la missione, anche a discapito della relazione con Agatha o della straziante situazione di Rowan.
Un Rowan di cui ho davvero apprezzato lo sviluppo. Da saggio è passato alla follia con un crescendo ben motivato, a mio dire. Sulla Nighflyers trova l’amore della sua vita e lo perde per il capriccio dei Volkryin e per le scelte di Agatha con cui se la prenderà ingiustamente nel flashfoward della prima puntata. Flashfoward evocativo nella messa in scena ma eccessivo nell’economia della storia, perché non rispetta i ritmi lenti e psicologici del resto della struttura.
Certosino il lavoro che porta i nostri protagonisti a perdere le loro sicurezze, nessuno escluso. Karl è il caso più evidente per finire nel poco sviluppato Ellis, che nel finale smarrisce quella poca consapevolezza di sé che possedeva.
Chiudo sul finale che ho davvero gradito con la sua scelta di rimanere aperto.: Karl che viaggia nel passato. Anche se non ho affatto apprezzato lo stereotipo del cattivone che ritorna, la Madre. Avrei preferito che avessero condensato le ultime due puntante in una sola eliminando questo super cliffenger del c*zzo. Inserito per il giudizio preventivo di un pubblico che vuole “più azione”.
Nel complesso, l’unica stagione di “Nightflyers” è decisamente consigliata per chi vuole osare con storie originali, personali ed introspettive. Per gli altri…MaVAF*NCUL!
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