Ecco le breve recensioni delle le opere audio-visive(film, serie tv, anime, etc) visti nel mese di Maggio del 2019 e non recensiti nelle sezioni apposite. Sono quelli VISTI nel periodo ma che potrebbero essere usciti in qualunque altra data. Ci sono molte uscite al cinema! A proposito…avete letto quelle di Aprile? Senza scuse fatelo ora qui! Siete d’accordo? Fatemelo sapere con un commento sotto!
-BONDING(R.DOYLE,2019) netflix
Te la spacciano come serie originale Netflix super trasgressiva mentre nei fatti è aria fritta spadellata con due carote alle julienne. I protagonisti sono rispettivamente una dominatrice e il suo assistente, eppure il bondage non è il centro della narrazione, come non è neanche il tema secondario. Semplicemente non pervenuto.
Si certo, in questi 7 episodi-corti un paio di scene si fanno intendere delle pratiche specifiche ma non si esplora visivamente quel mondo. Quindi è un bluff, un pretesto per parlare di sesso(molto poco) e amore(fin troppo e del tipo pseudo adolescenziale) con un sottofondo di cinica ironia da due soldi…davvero originali! E comunque lo fanno male, senza alcuna profondità! Almeno a patto che il lato tecnico compensi le lacune. Macché!
La regia è di un’elementarietà offensiva, la fotografia e il montaggio sono appetibili come una banana annerita. La recitazione è mediamente scadente dove i più interessanti sono i personaggi secondari(su tutti Doug, interpretato da Micah Stock). Espressivo il visetto di Tiff(Zoe Levin) ma nulla più. Non sono riusciti a far risaltare nemmeno le scenografie bondage con tutti gli accessori!!!
Didascalico e paraculo!
Regia=45 Montaggio=60 Scrittura=40 Recitazione=57 Effetti visivi/fotografia=58 Altro=58 Bonus-malus=-2
Tot+bonus=51/100
-THE BOURNE LEGACY(T.GILROY, 2012) netflix
Un sequel che non fa schifo e mostra personalità propria. Il riferimento alla trilogia originale è flebile, richiami di trama secondari e l’immancabile colonna sonora nella scena finale. Ma nulla più. Il film è tecnicamente interessante con una fotografia coinvolgente e una regia che sottolinea l’azione(ma senza la maestria di montaggio della trilogia di Jason Bourne!).
La recitazione è intensa e mai artificiosa, Jeremy Renner è perfettamente nel ruolo, anche se in certi momenti sembra proprio “Occhio di falco” degli Avengers, Rachel Weizs è affascinante nella sua fragilità e buca lo schermo. Compare pure un Edward Norton scolastico ma efficace. Riguardo i difetti sono legati alla durata, che influenza il montaggio…2 ore e 10 di netto(senza titoli di coda) sono troppi.
Io avrei tolto 5 minuti dall’introduzione, le scene sulla neve, ed avrei accorciato di 10 minuti l’inseguimento finale, che, se pur interessante nelle scelte coreografiche, alla fine stanca. Nel complesso la trama scritta dal regista Gilroy, anche sceneggiatore dei tre film della saga, è di buon livello ma non ci sono grosse variazioni sul tema, facendo forse troppo riferimenti simbolici alla saga di riferimento. Comunque consigliato per il realismo feroce e per l’onesta action.
Interessante!
Regia=66 Montaggio=57 Scrittura=67 Recitazione=72 Effetti visivi/fotografia=70 Altro=75 Bonus-malus=+1
Tot+bonus=68/100
-POLAR(J.AKERLUND, 2019) netflix
Non ho capito se i responsabili di questo progetto si siano fatti di droghe per l’intera durata della produzione o sia il riferimento della graphic novel del 2012 di Victor Santos ad essere una merda colossale. Il film è un mappazzone di trash ed estetica tarantiniana presa grossolanamente. Ho apprezzato lo shock di un realismo di sesso e sangue che esplode negli occhi dello spettatore, ma i riferimenti a Kill Bill non sono omaggi, ma scorciatoie per non sviluppare storia e personaggi.
L’unico aspetto curato della scrittura è Duncan Vizla(Mads Mikkelsen), protagonista che però ingigantisce il contrasto con il resto, e quindi le mancanze, perché Duncan appare estraneo all’intero film. La parte di Vanessa Hudgens è qualcosa di osceno, piagnucolosa e tremante in tutte le scene. Mostra sempre la stessa espressione, neanche fosse Kit Harington.
Gli attori sono stereotipi usurati su gambe. La regia è scolastica ma non pessima, così come la fotografia. Ho apprezzato le location della montagna, con gli spazi naturali presi nella loro bellezza. Questo film mi ha ricordato “Un uomo tranquillo”, opera del febbraio 2019 con Liam Neesom. Il valore di “Polar” si racchiude tutto nella prima scena…avete capito.
Trash-no sense!
Regia=56 Montaggio=62 Scrittura=32 Recitazione=40 Effetti visivi/fotografia=60 Altro=68 Bonus-malus=-3
Tot+bonus=50/100
-I FRATELLI SISTERS(THE SISTERS BROTHERS)(J.AUDIARD, 2018) cinema
Non ci siamo, come sempre il problema è la scrittura. La trama parla di quattro personaggi divisi in due coppie(Reilly-Phoenix nei ruoli di sisters brothers e Gylenhaal-Ahmed per Morris e Warnri) ma la vicenda è incentrata sulla coppia sbagliata. Infatti la storia e lo sviluppo dei personaggi sta con Morris e Warn mentre il centro del film stringe ossessivamente su gli altri due che per 30 minuti dormono, cavalcano e fanno cose da campeggio(alla “Primo re”). Il paragone non è un complimento.
Scelta stilistica, direbbe qualcuno, ma se lo devi fare vai fino in fondo, invece di sprecare in macchiette due attori come John Reilly e Joaquin Phoenix. Quelle poche informazioni che abbiamo di loro ci vengono dette attraverso dialoghi, a mo’ di spiegone perché la sceneggiatura visivamente non li fa emergere. Come detto, la storia parte 30 minuti dall’inizio del film, quando Morris decide di seguire Warn nella sua crociata.
Da lì in poi si intravede qualcosa, uno stralcio mal ridotto di storia. La sola scena degna di questo nome irrompe all’inizio del secondo tempo(quella nella stalla quando i sisters brothers vogliono fuggire nella notte). Lì per qualche minuto si condensano una buona regia, bella fotografia e un montaggio accattivante. Per il resto è di una lentezza mortale e la parte finale viene squarciato da un buco di sceneggiatura che a dire forzato farei un complimento. Suggestive le location con questo territorio americano esplorato in ogni dove, anche se non viene valorizzato completamente perché la regia fa assomigliare le scene a spot pubblicitari ad altissimo budjet, che sanno di già visto. Calzanti le musiche, belli i costumi.
Sonnolenza!
Regia=56 Montaggio=49 Scrittura=33 Recitazione=68 Effetti visivi/fotografia=60 Altro=71 Bonus-malus=-2
Tot+bonus=54/100
-IL CUBO(THE CUBE)(V.NATALI, 1997) netflix
Sotto consiglio del saggio Synergo guardo questo film. L’intero impianto dell’opera è dannatamente semplice, poche location(o forse sempre la stessa?), sette attori e una trama originale. L’intreccio ha fatto scuola perché tutti i vari horror(alla “Saw” e aborti) provengono da qui. Quindi: delle persone rimangono prigioniere di questo cubo dalle oltre 17.000 stanze e devono cercare di uscire.
Il punto di forza è l’atmosfera. Scena dopo scena i protagonisti liberano i loro istinti più bassi perché sanno di essere ad un passo da una morte a cui non possono sottrarsi. Frustrazione, patetismo, autocommiserazione e violenza. Il nemico sono loro stessi, il cubo sta mostrando loro la via per impazzire. Per queste ragioni la seconda parte è notevole, con una scrittura d’autore e un’ironia feroce all’umanità e alla stupida ostinazione che distingue la nostra razza.
La prima parte, invece? Troppo elementare per un impianto filosofico come quello. I primi 30 minuti sono troppi lenti (a parte la bellissima scena iniziale). Manca l’apporto di una regia dinamica e di dialoghi che ti facciano davvero interessate ai personaggi. Intento voluto? Forse si ma non condivido.
In ogni caso la regia ed il montaggio sono i punti deboli: l’inquadratura fa sempre il compitino e nulla più, in fase di post produzione il regista Natali ha capito che la prima parte era troppo lenta ed ci aggiunto montaggioni musicali per compensare(con tecniche da videoclip). Non è mai positivo, come è imbarazzante la spiegazione che si da della creazione del cubo e del perché vengano rapite persone per mettercele dentro.
Chiudo sull’aspetto più positivo: il realismo. Ci sono dettagli come quello del bottone che ti portano dentro la vicenda e non ti staccano più.
Personale!
Regia=59 Montaggio=56 Scrittura=68 Recitazione=65 Effetti visivi/fotografia=62 Altro=74 Bonus-malus=+1
Tot+bonus=65/100
-IL GIORNO DEL GIUDIZIO(THE PURGE)(J.DELMONACO,2013) netflix
Non mi appellerò alla recitazione scadente (non per mancanza di attori) o per la regia scialba e la fotografia impersonale. Il buco nero è la sceneggiatura, una delle peggiori che ho avuto il DISONORE di guardare. E’ incredibile come non prendano nessun collegamento causa-effetto. Morirete dal ridere dall’inizio alla fine perché i passaggi di trama, che sono mortalmente noiosi, vengono raggiunti a caso, con citazioni pedanti a classici del genere.
I personaggi fanno “robe” senza senso e contraddicono la scena precedente. Il film vuole essere un horror “home invasion” psicologico con un crescendo drammatico, ma diventa una abnorme e notevole boiata. Mi spiace per Ethan Hawke e Lena Headey, spero li abbiano pagati abbastanza.
What a fuck!
Regia=54 Montaggio=54 Scrittura=25 Recitazione=52 Effetti visivi/fotografia=59 Altro=57 Bonus-malus=-3
Tot+bonus=47/100
-PET SEMATARY(K.KOLSH-D.WIDMEYR,2019) cinema
E’ il solito problema di quando si traspongono le opere di “Stefano Re”, vedi per “il gioco di Gerard”: incollare i capitoli allo schermo non funziona perché i media sono diversi e nel cinema devi usare le immagini. Per i primi 50 minuti questo film non ci riesce. La storia si accende improvvisamente alla morte di Elle, che prende il posto di Gage nel romanzo(non vogliamo rischiare nulla di politicamente scorretto, eh?). Da lì in poi ci sono dei buoni venti minuti ma poco più.
Il finale è trash, ma di un sapore che ho gradito (anche se è completamente diverso dal romanzo). Eppure nel complesso è troppo poco, allora ho pensato a cosa avrei fatto io: avrei iniziato il film con la morte e la resurrezione di Elle e avrei mostrato la sua lenta degenerazione verso l’omicidio e le sue conseguenze.
Onestamente “Pet Sematary” non ve lo consiglio, anche perché non fa paura, a parte 3 scene. Il reparto tecnico è uniformemente mediocre: regia incolore(a parte il piano sequenza iniziale), una fotografia solo di supporto(ma con qualche guizzo) e un montaggio standardizzato per il genere. Sulle location; i boschi sono caratteristici ma non così tanto da soppiantare i ritmi blandi della narrazione. La recitazione è scolastica, tendente allo scadente, anche se Jeté Laurence(Elle) è bravina nel ruolo post-mortem.
Insignificante!
Regia=54 Montaggio=55 Scrittura=45 Recitazione=56 Effetti visivi/fotografia=64 Altro=62 Tot+bonus=56/100
-JOHN WICK(C,STAHELSKI,2014) dvd.
“Giovanni Debole” per noi italiani. Prima della visione non gli avrei dato due soldi perché pensavo che fosse una trashata senza precedenti, ma i primi 15 minuti mi hanno smontato: mi sono commosso e ho empatizzato con un Keanu Reeve davvero in grande spolvero.
La trama è semplice ma raccontata molto bene, senza sbavature di sceneggiatura (a parte William Dafoe che centra un nemico in testa con la visuale coperta). Il villain, il padre di “Theon”, è un antagonista che da soddisfazioni. Ho davvero apprezzato l’idea di un hotel rifugio per i sicari, con un preciso codice d’onore che gioca un ruolo periferico ma fondamentale. Il lato tecnico è da film impegnato con una buonissima regia ed una fotografia cupa che rispecchia perfettamente l’animo del protagonista.
L’unico difetto che gli posso trovare è che sia un film d’origine e che non racconti così tanto ma ci sono i sequel. Recupero il secondo su Netflix e attendo il terzo capitolo (Parabellum) che uscirà a giorni. Accattivanti e ben curate le location e il realismo delle coreografie, sullo stile videoludico di “Hitman”. “Giovanni Debole” è dannatamente consigliato.
Intenso!
Regia=66 Montaggio=69 Scrittura=64 Recitazione=75 Effetti visivi/fotografia=73 Altro=74 Bonus-malus=+1
Tot+bonus=71/100
-JOHN WICK: CAPITOLO 2(CHAPTER 2)(C.STAHELSKI,2017) netflix
“Giovanni Debole” capitolo 2 colpisce ancora. Il film è vivace, intrattiene ed emoziona nei momenti giusti eppure manca qualcosa, L’accuratezza della sceneggiatura cala in parti della trama di contorno per ingenuità trash, su cui però lo spettatore NON può passare sopra.
La scena iniziale ce lo dice chiaramente: John affronta una sfilza di mafiosi russi tutti sprovvisti di pistola…davvero? O vogliamo parlare dell’inseguimento dopo l’omicidio della splendida Claudia Gerini: fanno di tutto per tenerlo in vita piuttosto che farlo fuori. Nonostante questo, il soggetto del film è talmente brillante che gli ultimi 30 minuti riscattano tutto: la scena nella sala degli specchi è visivamente meravigliosa e omaggia “The lady from Shangay”.
La scena finale trasforma Wick-war machine in un essere umano “debole”, come tutti noi. Il fattore dell’hotel Continental rimane centrale anche in questo secondo capitolo, dando così continuità alla trama. Rispetto al primo, migliora il montaggio ma soprattutto la regia di Stahelski che rasenta la perfezione per un film d’azione (con un piano registico che in certi punti diventa quasi autoriale).
La recitazione nel complesso rimane buona, anche se Scamarcio, in rapporto ad un mostro sacro come Keanu Reeves, perde su tutta la linea e appare forzato, a differenza di Claudia Gerini che non ha nulla da invidiare alla scuola americana. Il mixer-audio del film è da denuncia: la musica è sparata a mille mentre i dialoghi quasi non si sentono. Quindi in sintesi: è consigliato ma pur essendo potenzialmente migliore del primo, “Giovanni Debole, capitolo 2” ne risulta leggermente inferiore.
Coerente!
Regia=75 Montaggio=71 Scrittura=53 Recitazione=72 Effetti visivi/fotografia=72 Altro=70 Tot+bonus=69/100
-BABY DRIVER- IL GENIO DELLA FUGA(BABY DRIVER)(E.WRIGHT,2017) netflix
Se mi chiedeste perché non sopporto il cinema tarantiniano(e post) potrei citarvi questo film. “Baby driver” è talmente estremo a voler urlare di essere pop da dare fastidio, e meta narrativamente è come “la la musica altissima sparata nelle orecchie”.
La trama vuole essere uno spaccato sulla storia d’amore (rigorosamente TEEN con sguardi, moine e nulla più) fra un ragazzo disagiato ed una cameriera. Non fatevi ingannare dall’impianto visivo, le rapine sono solo il pretesto per raccontare le tappe del loro presunto “amore” puro.
Lo dimostrano i primi 50 minuti dove non succede niente a parte loro due che tubano, facendo diventare tutto un videoclip. La musica è onnipresente e la saggezza popolare dice chiaramente come si imbottisca un film di colonne sonore per far dimenticare quanto faccia schifo. Il secondo tempo finalmente ci salva dal suicidio e tenta di raccontare una storia, di sviscerare le dinamiche fra i vari criminali.
E quindi si va giù di stereotipi; dal solito violento Jaime Foxxx a Jon Bernthal(Frank Castle in “the Punisher”) a cui fanno fare sempre lo stesso ruolo. Il finale degenera e da teen drama esplode in una tamarrata alla fast and furios con esplosioni, inseguimenti e sti cazzi. Per me, è un film disturbante sotto ogni punto di vista ma il lato tecnico è sufficiente.
Un pugno nell’occhio!
Regia=61 Montaggio=60 Scrittura=42 Recitazione=64 Effetti visivi/fotografia=65 Altro=63 Bonus-malus=-1
Tot+bonus=58/100
-JUPITER-IL DESTINO DELL’UNIVERSO(JUPITER ASCENDING)(LANA-LILLY WACHOWSKI,2015) netflix
Il problema del film è l’unico aspetto che non tocca gli oltre 183 milioni di dollari: la scrittura. Gli effetti visivi sono notevoli, la regia decente (in fondo si tratta dei Wachowski, quelli di “Matrix”), il lato tecnico è mediocre nella media.
Ma il resto? I Wachowski hanno preso tutti gli stereotipi, li hanno presi a calci e strappati ai lati e infine messi in sceneggiatura. Non c’è altra spiegazione: le dinamiche sono noiose perché perfettamente prevedibili nei tempi, nelle battute, nella regia, nel minutaggio, nella colonna sonora e nella recitazione (quando c’è).
Non si capisce se sia un manovra di marketing raffazzonata o un’idiozia data da un ictus improvviso. La recitazione è scadente, e se Channing Tatum e Sean Bean si comportano da professionisti, ci pensa Mila Kunis (carismatica come le interviste di Gattuso) ad affossare qualunque buona riuscita.
Al bravo Eddie Redmain(Newt Scamander) danno il solito brutto ruolo da pazzo che gli fa anche meritare una candidatura ai razzi adwards. Cos’altro dire: sono stati stroncati da critica, pubblico e hanno incassato quanto speso…il tutto a che pro?
Cazzatona da milioni di dollari!
Regia=60 Montaggio=50 Scrittura=33 Recitazione=51 Effetti visivi/fotografia=80 Altro=69 Bonus-malus=-3
Tot+bonus=54/100
-ATTENTI A QUELLE 2(THE HUSTLE)(C.ADDISON,2019) cinema
Un cinepanettone alla francese. Non avevo delle aspettative ma una bassezza come questa non era prevista. Il lato tecnico fa pigramente il compitino e la pochezza della storia, che si basa su gag per mettere in imbarazzo l’opulenza fisica di Penny(Rebel Wilson), azzera anche i guizzi recitativi della bravissima Anne Hathaway.
La storia procede a strattoni e solo il twist finale pare quasi decente. La quarta parete viene sfondata una scena si e l’altra pure con perle umoristiche alla Boldi e De Sica. Ad onor della cronaca, in tre scene mi hanno strappato un sorriso.
L’imbarazzo più totale.
Regia=57 Montaggio=55 Scrittura=32 Recitazione=60 Effetti visivi/fotografia=60 Altro=67 Bonus-malus=-2
Tot+bonus=53/100
-HELLBOY(G.DEL TORO,2004) netflix
Quando ho recensito “Hellboy” di Neil Marshall ho letto che non era nulla rispetto ai capitoli diretti da Del Toro. Così ho recuperato il primo per confermare o smentire. Verdetto: onestamente non mi ha fatto impazzire e se preferisco quello del 2019 come sceneggiatura e scrittura del personaggio (anche dal punto visivo), è altresì innegabile come tecnicamente L’”Hellboy” di Del Toro sia molto buono.
Per essere un cinecomic ha una buona regia e una bellissima fotografia, ho anche apprezzato la CGI mischiata all’antica arte dei costumoni da set, benché qualche volta ci siano degli scivoloni (vedi le fiamme blu di Selma Blair, la madre in “After”).
Ma come detto, la trama mi ha molto deluso: i primi 50 minuti sono vivi e frizzanti e mi stavo appassionando. Da un certo momento in poi precipitano stereotipi che mi hanno fatto cascare i bulbi oculari sotto il letto. No e ancora no, questo approccio di scrittura MI FA SCHIFO. Comunque nel complesso è gradevole ma nulla più.
Sopravvalutato
Regia=67 Montaggio=64 Scrittura=53 Recitazione=67 Effetti visivi/fotografia=71 Altro=69 Bonus-malus=-1
Tot+bonus=65/100
-ILLANG-UOMINI E LUPI(ILLANG)(K.JEE-WON,2018) netflix
Mi aspettavo una trashata senza limiti e invece no! Questo “Illang” mi è proprio piaciuto! E’ un thriller mezzo sci-fi e mezzo politico con una regia davvero inspirata. La storia è intricatissima sul modello del noir classico e se al meraviglioso pubblico generalista potrebbe non piacere , sti cazzi. A me piace così!
Gli attori koreani sono bravi ed intesi su cui però non spicca nessuno (non nell’accezione negativa). L’unico problema è la durata: 2 ore e 30 sono eccessivi per una storia come questa. Capisco e approvo che abbiano dovuto introdurre tutti gli elementi ma in post produzione il regista Jee-Won avrebbe dovuto, a malincuore, far tagliare almeno 15 minuti.
L’aspetto che più ho apprezzato è stata la volontà di abbattere tutte le aspettative dello spettatore. Ho adorato le coreografie, le scenografie evocative e tutti gli elementi secondari dell’impianto scenico. L’armatura del protagonista è visivamente strepitosa. Se avete uno stomaco duro e una mente allenata questo è il film per voi.
Rivelazione!
Regia=75 Montaggio=53 Scrittura=70 Recitazione=74 Effetti visivi/fotografia=75 Altro=74 Bonus-malus=+2
Tot+bonus=72/100
-THE GUNMAN(P.MORELL,2015) netflix
Il regista è quello di “Peppermint” e si vede, La storia gli assomiglia, la regia pure ma la trama qui cade miseramente. E io penso di sapere di chi sia la colpa: Sean Penn, il quale oltre ad essere l’attore protagonista è sceneggiatore e uno dei produttori. Il problema è che su una base thriller consolidata di genere si è voluta inserire a forza e malamente la storia d’amore fra Jim(Sean Penn) ed Annie(Jasmine Trinca).
Creano buchi di sceneggiatura solo per alimentare il triangolo con Felix(un fantastico Javier Bardem) che si contraddice per necessità di trama. A parte questo la storia è troppo veloce e tutti i passaggi narrativi scorrono pigramente davanti ai nostri occhi. L’intero progetto pecca di banalità ma il lato tecnico non è male.
Forzato!
Regia=63 Montaggio=58 Scrittura=43 Recitazione=69 Effetti visivi/fotografia=65 Altro=68 Bonus-malus=-1
Tot+bonus=60/100
-ROCKET MAN(DEXTER FLETCHER,2019) netflix
Il confronto con “Bohemian rapsody” è obbligatorio. Stesso genere, stesso struttura narrativa e stessa tipologia di protagonista. Eppure questo “Rocket man” mi ha sorpreso e non per la storia, che è sempre quella: la presentazione della carriera del musicista, l’apice e la caduta nel mondo della droga e del sesso, concludendo con la rinascita.
Quello che colpisce è la volontà di rendere visivamente manifesto il mondo immaginifico di Elton John dove in ogni canzone il biopic si trasforma in un musical con danze, salti e balli con una regia che spinge in dinamicità e virtuosismi. E’ questo il punto di forza dell’opera che riesce a riscattare i profondi momenti introspettivi troppo slegati dal centro della trama. Bravo e intenso Taron Egerton nei panni di Elton Jonh, anche gli altri attori non se la cavano male. La grande pecca è la durata eccessiva ma se vi piace il genere, al contrario di me, potrebbe interessarvi.
Originale!
Regia=62 Montaggio=61 Scrittura=60 Recitazione=69 Effetti visivi/fotografia=65 Altro=68 Bonus-malus=+1
Tot+bonus=65/100
-GODZILLA II-KING OF MONSTER(M.DOUGHERTY,2019) cinema
Dobbiamo dividere la trama in due tronconi: il trattamento dei mostroni con le loro dinamiche e quello dei personaggi umani. Sta qui la grande spaccatura: ho davvero apprezzato l’attenzione che si danno agli esseri umani, a parte il forzatissimo e fastidiosissimo ruolo di Emma Russel(Vera Flaming).
Riguardo i mostroni, l’evoluzione della storia è un disastro perché le basi della narrazione sono dei crateri di sceneggiatura che vanificano gli stoici tentativi di allacciare qua e là uno stralcio di storia. Per quel che mi riguarda non criticherò la banalità imbarazzante della storia perché da non fan del genere non mi aspettavo molto di più.
Gli scontri sono troppi e lunghissimi, avrebbero dovuto dosarli, anche se la CGI cattura l’occhio dello spettatore con scene registicamente intense, chiare e dinamiche. Kyle Chandler(Mark) e Millie Bobby Brown(Maddison) sono bravi mentre Ken Watanabe e Charles Dance(Tywin Lannister) vengono sprecati nei soliti ruoli monodimensionali. Comunque è consigliato se non avete l’occhio troppo critico.
Pasticciato!
Regia=63 Montaggio=53 Scrittura=42 Recitazione=62 Effetti visivi/fotografia=86 Altro=62 Bonus-malus=-1
Tot+bonus=60/100
Ꮤe ɑre a group ᧐f volunteers and opening a new
scheme in oᥙr community. Your site offered us witһ valuable info to
work on. You’ve dоne a foгmidable job and our entire community will be thankful to you.
Lovely blog! I am loving it!! Will be back later to read some more. I am taking your feeds also.
Hi , I do believe this is an excellent blog. I stumbled upon it on Yahoo , i will come back once again. Money and freedom is the best way to change, may you be rich and help other people.