Quarta stagione, nuovo giro di giostra. E’ inutile chiedervi se avete recuperato le prime 3 stagioni…se non avete seguito la giustezza celeste potete riscattarvi qui, a questi link. 1 stagione (qui), 2 stagione (esattamente qui), 3 stagione (sai proprio qui). Incominciamo!
Lo dirò in apertura per non confondervi, cari lettori. Valuto questa quarta stagione come la peggiore e credo che lo rimarrà, anche più della sesta.
Le vicende narrano dell’arrivo dei “soccorsi”, tanto agognati da Jack and friends. Il primo episodio ci mostra gli avvenimenti appena successivi al ferimento mortale di Naomi da parte di Locke. Vediamo atterrare gli altri membri della spedizione “di salvataggio”: Daniel Faraday, Miles Straume, Frank Lapidus e Charlote Lewis. Immediatamente la storia divide le ideologie dei nostri sopravvissuti del volo 815, con la reiterazione di un vecchio conflitto: John o Jack?
Questa volta John Locke sembra acquistare maggiori consensi grazie al supporto di Hurley che cita il messaggio di Charlie, “Not penny boat”, e di come non si ci possa fidare di questi “salvatori”. Separazione che si ripropone anche nelle sorti dei membri della spedizione di “salvataggio”: Charlotte viene catturata da Locke mentre Miles e Faraday seguono i pochi accoliti di Jack rimasti sulla spiaggia. Successivamente la trama evolverà con relativa semplicità, perché narra dell’attracco dei militari. Missione che fin dall’inizio non si presenta come un salvataggio.
Nell’episodio 2, Faraday in certi momenti usa il vivavoce per comunicare con il telefono satellitare mentre in altri non lo usa. E ancora; la scoperta della maschera antigas insospettisce subitamente personaggi e spettatori. In questa direzione nell’episodio 3 il giubbotto anti proiettili di Charlotte diventa la prova decisiva che da quel momento in avanti non porterà nemmeno il gruppo di Jack a crederà nella missione di “salvataggio”. Nel finale scopriamo che i militari e gli altri (Naomi, Faraday, Lewis, Lapidus e Straume) hanno come unica priorità quella di catturare Benjamin Linus.
Come se le attira Ben le rogne, nessuno.
L’obbiettivo secondario invece è quello di uccidere qualunque superstite sull’isola, sotto l’ordine di Charles Widmore, finanziatore dell’operazione, nonché padre di Penny, che ha anche organizzato il finto ritrovamento del volo Oceanic 815 con nessun superstite.
Ovviamente nel finale Ben e i nostri eroi si schiereranno contro i militari, pur mantenendo le loro posizioni ideologiche: il gruppo di Jack vuole sfruttare i militari per lasciare l’isola mentre gli altri vogliono difendere l’isola per restarci, con Locke e Ben come leader. Il finale è noto: Jack, Hurley, Sawyer, Sun, Desmond e Kate con Aaron, lasciano l’isola sull’elicottero guidato da Lapidus. Salvati in mare e diventate celebrità mediatiche, i coinvolti negheranno di aver mai raggiunto l’isola.
La semplicità della trama, con la conseguenze riduzione a 14 episodi, mi da più battute per scandagliare diversi aspetti: dai problemi di struttura ai rapporti fra i personaggi, ovvero quello che è sempre stato il punto di forza di questa serie.
Iniziamo cone le dinamiche fra i personaggi. Lo sviluppo dei “paracadutati”, ovvero il personale non militare mandato per fare ricognizione sull’isola, risulta decisamente interessante. Faraday, Lewis e Straume inizialmente sono ostili ma pian piano comprendi come stiano fra l’incudine e il martello e che nei fatti non abbiano colpe effettive.
Non saranno loro a portare la morte sull’isola e con un crescendo finale diventeranno, al pari di Juliet, membri effettivi dei cosiddetti “protagonisti”. Non a caso l’isola li ha richiamati a sé per una specifica ragione. Aspetto che diventerà preponderante nella 5 stagione. Frank Lapidus avrebbe dovuto guidare il volo 815, Farraday “casualmente” per tutta la vita ha studiato i viaggi temporali, Miles e Charlotte invece…per chi ha visto la 5 sapete di cosa parlo.
Verso la fine vengono dimenticati dai militari sulla nave, i loro compagni di missione, e considerati quasi a livello dei sopravvissuti dell’isola. A parte Lapidus che per le sue abilità di guidatore di elicottero mantiene un’importanza. Non a caso è Lapidus che negli ultimi episodi farà il doppio gioco a favore dei protagonisti, lanciando dall’elicottero il telefono satellitare per farsi rintracciare dai “protagonisti”.
A questo proposito la narrazione ci inganna sull’identità della spia. Negli episodi 4×06 e 4×07 si scopre che sul cargo dove atterrano Sayid e Desmond, agisce la spia di Benjamin Linus. Sul momento appare palese che l’infiltrato sia Lapidus, per via del biglietto e in seguito della porta aperta che permetterà a Desmond di riconciliare il suo passato e presente. Però poi scoprire che sia Micheal…what a f*ck?
Un Micheal che si sente in colpa ed è venuto su quella nave per morire. Un’evoluzione interessante per un personaggio che sembrava essersi esaurito. Il senso di colpa però non proviene dal suo animo ma dal mancato perdono di suo figlio Walt per quello che lui ha fatto per far lasciare loro l’isola. Dobbiamo anche scandagliare la bella evoluzione psicologica di Desmond che, attraverso questo nuovo effetto collaterale, riesce a viaggiare nel tempo.
Tralasciando la funzione narrativa, affermo che il rapporto fra lui e Penny è uno dei più emozionanti di tutta la serie. Un amore che si basa sulla fede piucchè sulla fiducia e il loro l’abbraccio sulla barca nell’ultimo episodio commuove meravigliosamente. Ritornando sull’isola, prima di calare i carichi da 90, voglio commentare gli sviluppi di Jack e James, il fu Sawyer. Diametralmente opposti ma complementari.
Come sottolineato nella stagione precedente, Jack è uscito dai binari del medico saggio e in questa quarta stagione ce lo mostrano egoista, sia nelle scelte che nei rapporti sentimentali. In primis ha tentato di uccidere John Locke, e a fermarlo è stato solamente il fato, mentre per tutta la serie gioca con il cuore di Juliet e Kate, per dichiararsi infine alla fuggiasca.
Successivamente non si preoccupa più del bene comune e pur di salire sull’elicottero che porterà a casa lui, Kate e un paio d’altri farebbe qualsiasi cosa. Al contrario, James dal Sawyer egoista delle prime 2 stagioni diventa il leader saggio, che infine completerà il suo arco narrativo nella 5 stagione. La prova sta nella scomparsa dei nomignoli dispregiativi che ne risaltava la violenza verbale e fisica.
Passiamo al fulgido protagonista di questa quarta stagione: Benjamin Linus. Finalmente lo comprendiamo a 360 gradi e i sottotesti della stagione precedente risultano ancora più potenti. Ben ha un solo grande difetto: è invidioso e represso. Il mancato amore di suo padre lo ha portato ad agognare il potere per ottenre l’affetto e il calore della gente ma John Locke lo ostacola da troppo tempo.
Nella stagione 5 sappiamo come va a finire...
Scopriamo come abbia mandato Goodwin in una missione pericolosa solamente per avere più possibilità nel prendere possesso dell’esistenza di Juliet, la quale per questa ragione nella terza stagione intimava a Jack di ucciderlo sul tavolo operatorio. Comunque, in questa quarta stagione Ben riesce a salvarsi la pelle e farsi liberare John, il nuovo leader che ha preso possesso di quella che è stata per tutta la vita casa di Ben.
L’uomo baratta con John la sua conoscenza per la libertà e nonostante il crudele egocentrismo capiamo immediatamente a cosa tenga di più: Alex e l’isola. Cerca di far allontanare sua figlia adottiva insieme a Karl e Danielle Rousseau, la madre biologica della ragazza, ma questi vengono raggiunti dai militari. Voglio lodare l’uso del montaggio in questa occasione. Sulla nave percepiamo lo scorrere del tempo grazie alle vicende di Sayid e Desmond ma non avvertiamo l’imminente pericolo.
Così quando l’elicottero di Lapidus e i militari lasciano la nave lo spettatore, al pari dei personaggi, non si preoccupa. Invece dovrebbe perché l’episodio 8 mostra la massima estensione dell’intera trama della stagione, nonché l’episodio migliore. Anche qui però ci sono dei problemi anche se minori: perché Ben non ha chiamato immediatamente il fumo nero? Perché i militari uccidono solamente i personaggi/comparse e mancano 8 volte James?
La morte di Alex è una delle scene che più mi sono rimaste in mente. In quella situazione Ben srotola il suo personaggio per intero. Ama sua figlia ma per orgoglio non può consegnarsi e con la consueta sicurezza tranquillizza Alex dicendole che tutto andrà bene, che è tutto sotto controllo. Immediatamente dopo la ragazza viene uccisa e, nella interpretazione meravigliosa degli occhi di Micheal Emerson, leggiamo dolore, sorpresa e disgusto di sé. Contemporaneamente.
Una crudezza che stranisce lo spettatore per via del fatto che prima Karl e Danielle fossero stati freddati nella stessa maniera, con una mezza inquadratura, senza pathos. Lo spettatore sente il pugno che la scrittura gli ha tirato nello stomaco. Da quel momento in poi Ben non sarà più lo stesso e vivrà esclusivamente per salvare l’isola. Sarà il dolore ad accecarlo ed uccidere Keamy sapendo che questo farà attivare la bomba sulla nave, eliminando vite innocenti.
Conclude la sua missione girando la ruota dello spostamento del tempo, scusandosi con Locke per la violenza psicologica che gli ha fatto subire fino ad allora, e accettando di non essere più il protettore dell’isola in favore del successore, ovvero John stesso. Un percorso psicologico favoloso.
Adesso ci tocca parlare dei difetti e ahimé non sarà una sezione sbrigativa. Partiamo dagli errori minori.
Nel primo episodio compare una dei pochi buchi di sceneggiatura intenzionali di tutta la serie: perché Hurley lancia in mare il telefono satellitare? Non ha alcun senso. Nel sesto episodio il timer di 20 secondi ne dura più di 30, non ci voleva tanto a far aderire i tempi. Nel già citato ottavo episodio alla morte di Danielle e Alex a qualunque mente funzionante sarà venuto un dubbio: perché in precedenza non mostrarci il rapporto difficile fra di loro? Anche perché l’attrice Mira Furlan, Rousseau, è fenomenale nello spazio marginale che le concedono.
Nell’episodio 11 c’è un gravissimo errore di logica “scientifica”, almeno secondo la teoria illustrata da Daniel Faraday. Il tempo fra isola e mondo è sfalsato, d’accordo. Quindi il cadavere del dottore ucciso sulla barca arriva sull’isola in tempi diversi, ma secondo quello mostrato, il cadavere sarebbe dovuto arrivare un giorno dopo essere stato ucciso sulla barca, non il giorno prima.
Non le ho inventate io queste regole…
Le ultime due sbavature riguardano gli effetti speciali mediocri dell’esplosione della nave e il mancato bacio fra l’attore che interpreta Sayid e Nadia. Per quello che ci è stato detto me lo sarei aspettato, si sono cercati per anni. Forse gli attori non volevano fare il “limoneDuro”.
Ma adesso passiamo al tasto davvero dolente, che si può sintetizzare in una parola: montaggio dei tempi non presenti. “Lost” ha fatto un suo cavallo di battaglia l’innovativa struttura a flashback, alternata per farci comprendere ed emozionare agli avvenimenti nel presente. Nell’ultimo episodio della terza stagione si mostrano invece dei flashfoward, ovvero visioni dal futuro e non più dal passato.
Lo si fa anche in questa stagione dove nei flashfoward, ancora prima che i personaggi lascino l’isola, ci narrano il perché debbano tornarci. Io non ho empatizzato perché in effetti ci raccontano avvenimenti che teoricamente si dovrebbero svolgere nella quinta stagione e li ho trovati forzatissimi. Per questa ragioni si sono dovuti inventare trucchetti da quattro soldi per tenere alta la tensione, come il nome Jeremy Bentham, che nell’ultima inquadratura dell’ultimo episodio, risulterà essere un personaggio ben noto.
O ancora la necessità di introdurre flashfoward e flashback filler, con buoni risultati nell’episodio 10 e con effetti osceni nel 7, dove si crea un litigio fra Sun e Jin pressoché inesistente. L’ennesimo esempio di questa tendenza lo troviamo nell’episodio 9 dove alternano un’azione serrata e coinvolgente con flashfoward che non hanno nessun legame e che distolgono l’attenzione, piucché interessare realmente.
Chiudiamo sui MIEI personaggi amati ed odiati di questa stagione. I più amati: primo posto per Ben, secondo per John Locke, terzo per James Ford e quarto Desmond Hume. Nei più odiati cito solo Kate per la sua noiosa utilità di essere l’interesse sessuale o la donna da salvare. Pronti per la 5 stagione?
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