(B.SINGER)
Mi sento in imbarazzo perché quando sono uscito dalla sala mi sono reso conto di due cose: la prima che avrei dovuto parlare della visione, e la seconda di come non possa considerare quello che avevo appena visto un film vero e proprio. I premi rubati agli Oscar 2019 vanno in secondo piano, considerato che “Bohemian rhapsody” non doveva neanche partecipare ad una manifestazione che premia film di finzione.
A livello tecnico, “Shit rhapsody” ha un ottimo montaggio. La regia e la fotografia sono anonime ma professionali, così come il montaggio sonoro (e ci mancherebbe, si canta una volta si e l’altra pure). Il reparto attoriale non brilla e si limita il compitino. Ma il vero problema è un altro.
In “Shit rhapsody” non esiste una trama.
E’ un biopic, d’accordo, ma questo non lo giustifica dal non creare e non sviluppare una storia. Più di metà film è occupato da montaggioni musicali accelerati di esibizioni e concerti, la mezz’ora finale filma il fittizio concerto di Wembley.
Io non ho visto i video del concerto storico e mi ci gioco una ciocca di capelli che sia identico a quello realizzato nel film. Non si sono sforzarti nemmeno di fare un lavoro di scrittura e di reinterpretazione del personaggio.
Quindi meno della metà della trama tratta una storia, emozionante o meno. Posso fare un paragone immediato con “A star is born”, film della stessa annata, dove le esibizioni musicali sono centrali. Ma nel bel film di B.Cooper le esibizioni vengono contestualizzate ed armonizzate nella storia (su tutti la canzone finale), oltre ad essere in misura molto minore..
Tornando a “Shit rhapsody”, nel primo tempo abbiamo un assaggio delle origini del futuro Freddie Mercury ma è una toccata e fuga, 15 minuti scarsi. Non vediamo altro che la riproposizione di materiale di repertorio che puzza di lercio e di FAN SERVICE USATO SICURO! Nella seconda parte si tenta di penetrare (scelta casuale di parole!) nell’animo del protagonista.
Nonostante ciò, la trama salta momenti fondamentali della storia. Perché non comprendiamo la differenza fra il periodo in cui i Queen erano sconosciuti e quando diventano famosi? Quello che ci viene mostrato viene dato per assodato, come se io andassi al cinema sapendo tutta la loro storia, come un cazzo di FANBOY.
Ma io non lo sono e quindi come la mettiamo?
L’atteggiamento di una scrittura poco professionale e superficiale si riflette sui personaggi: l’unico esplorato con profondità accettabile è Freddie Mercury, il PREMIO OSCAR Rami Malek, mentre i quattro membri dei Queen e tutti gli altri, sono dei pupazzi senza un background, ad eccezion fatta per Mary Austin.
Tanto è un biopic, butta Malek davanti alla camera e fallo cantare, fagli fa’ qualcosa…
I biopic devono essere esatti perché non stai interpretando avvenimenti misteriosi o inventati, ma fatti datati. Non voglio fare l’elenco delle inesattezze imbarazzanti nella ricostruzione degli eventi, perché voi FAN BOY le conoscete già. Alcune sono state inserite solamente per drammatizzare la storia, per coprire parte del pietoso lavoro di sceneggiatura.
Ma, anche nel caso si volesse citare fatti realmente accaduti, il film cinematografico, rispetto al prodotto documentaristico, ha l’onere di cambiare il punto di vista.
Un esempio: il capolavoro di Ron Howard, “Frost/Nixon” dove il fulcro della storia è la famigerata intervista di David Frost a Richard Nixon. L’intervista viene citata esattamente, esplorandone però le dinamiche precedenti, quelle sconosciute all’opinione pubblica. Così si agisce, non si fa copia e incolla cambiando i dettagli che ti fanno comodo.
Gli sceneggiatori di “Bohemian rhapsody” sono riusciti a rendere quello straccio striminzito di trama come didascalico e legnoso. Il tema dell’omosessualità, non certo secondario, viene trattato solamente nella seconda parte e con un’accezione di pietoso rimprovero, mai realisticamente, come nel caso di “Milk” di Gus Van Sant.
Chiudiamo sul PREMIO OSCAR Rami Malek. Sarò onesto: Malek ha dato tutto se stesso in questo ruolo e spicca oltre la media, ma nulla di più. A Viggo Mortensen, in Green book“, non gli ha fatto neanche il solletico. Malek non ha aggiunto nulla al personaggio storico di Freddie Mercury, e questo lo penalizza e lo relega ad essere solamente “un bravissimo cosplayer”.
Vedere “Shit rhapsody” significa masturbarsi sull’immagine di Freddie Mercury. Volete cantare le sue canzoni, FANBOY, molto bene ma non venitemi a parlare di Arte.
PS: Stanno facendo un biopic su Pupo, è già in produzione. 😉
Il biopic su Pupo? Oddio sarebbe abbastanza trashoso secondo me e stravolgerebbe la sua personalità vera e propria, come hanno con Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody
Meglio stravolgerlo che riproporlo com’è!