Le follie di Spyke

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Scritto il 1899-04-02 da Kaghemusa Riddle Noir

“Black mirror 3”: Charlie Brooker è un cialtrone?

Il genio Charlie Brooker crea storie incredibili…Orson Welles, Coppola, Lynch, Kubric e Lars Von Trier spostatevé che c’è BLACK MIRROR, quello che metterà in crisi gli spettatori, che farà partire la rivoluzione tecnologica. A 8 anni dall’uscita di questa serie, una bella mente mi ha convinto a guardare questo CAPOLAVORO! Come per la stagione 1 (clicca qui!) e 2(clicca proprio qui!).

Sto scherzando su tutto, tranne che sulla “bella mente”.

La 3 stagione è migliore della 2 perché alterna dei bei scivoloni ad episodi interessanti. Nel complesso non mi ha convinto appieno. La stagione consta di 6 episodi e siccome gli episodi non sono in un continuum narrativo, li valuterò singolarmente.

Nosedive (Caduta libera) 😉

Come atmosfera per me è il miglior episodio della serie, almeno fino a questo punto: talmente colorata e gioiosa da stonare con l’incidere della storia (sul modello “Truman show), il lato tecnico risulta buono, così come la recitazione della bella e brava Bryce Dallas Howard.

La trama critica con successo quanto nelle nostre vite sia fondamentale il consenso social, anche se l’ultima scena non è corrosiva come gli episodi precedenti.

La mia proposta per il finale è: l’amica influencer, che era stata causa dell’arresto della protagonista, la scagiona, la fa uscire di prigione e la perdona davanti a tutti solamente per buona pubblicità, sussurrandole in privato di non farsi più vedere…

Regia=63  Montaggio=65  Scrittura=63  Recitazione=71  Fotografia=72  Altro=77  B/M=+1

Tot=69.5/100

Playtest (Giochi pericolosi) ☹

Questo episodio è osceno sotto tutti i punti di vista perché risulta senza valore. Non concorda neanche con la direzione della serie perché non critica niente, non destabilizza socialmente e non ti fa riflettere sul mondo.

E’ un misto horror-parodia fatta male con jump scares e un cliffenger finale prevedibilissimo che non ha alcun effetto sulla storia. La recitazione del protagonista è a dir poco dilettantesca, così come la regia scolastica.

Regia=55  Montaggio=58  Scrittura=45  Recitazione=44  Fotografia=61  Altro=56  B/M=-2

Tot=51/100

Shut up and dance (Zitto e balla) 😉

Una trama sorprendente e profonda nella sua semplicità. Nessun futuro con chip negli occhi, IA e tutto il resto. La storia indaga la pericolosità del web che stupra la nostre vite e ci ricatta crudelmente. Il finale è splendido, soprattutto perché non si danno spiegazioni sui colpevoli.

Miracolosamente tutti gli altri aspetti dell’episodio, dalla scrittura, passando dal montaggio per concludere nella fotografia, si allacciano e fanno sbocciare l’episodio nel suo esistenzialismo senza riscatto. Un vero gioiello, un diamante grezzo che vale più di altri, soprattutto perché non ostenta.

Regia=65  Montaggio=66  Scrittura=72  Recitazione=7 1 Fotografia=70  Altro=70  B/M=+3

Tot=72/100

San Junipero (San Junipero) 😊

E’ l’unico episodio che ha vinto degli Emmy e la poesia che suscita è innegabile. Eppure sento la puzza di occasione sprecata: con quel materiale di base trovo riduttivo concentrarsi sulla relazione omosessuale delle protagoniste, magari una virata più in favore di altri personaggi che ci avessero mostrato come vivere a San Junipero, nella sua potenziale completezza? Un gran peccato.

Regia=65  Montaggio=67  Scrittura=61  Recitazione=69  Fotografia=72  Altro=76  B/M=+0.5

Tot=69/100

Men against fire (Gli uomini e il fuoco) ☹

Una storia banale di stereotipi rivestita di un’atmosfera zombie-war movie, mezza sci-fi. L’episodio non è insufficiente ma non ti lascia nulla, con le palesi citazioni al Bourne di Matt Damon. Davvero troppo poco per il “GENIO” di Charlie Brooker.

Regia=63  Montaggio=60  Scrittura=49  Recitazione=66  Fotografia=65  Altro=66  B/M=–0.5

Tot=61/100

Hated in the nation (Odio universale) ☹

Questo non è un episodio ma un film vero e proprio. Netflix in questa terza stagione acquista i diritti e vuole tentare il colpo grosso. Il risultato? Mediocre e deludente. Non è apprezzabile che i colpi di scena vengano svelati dallo spettatore nei primi minuti, inoltre lo sviluppo della trama non sorprende in nessuna occasione.

Sembra un ammasso di roba visto e rivisto nelle serie crime americane. Il twist tecnologico non sconvolge e la noia cattura profondamente lo spettatore. Anche il lato tecnico non brilla con una piattezza imbarazzante. Per il “GENIO” di Brooker è proprio un brutto inciampo.

Regia=62  Montaggio=51  Scrittura=46 Recitazione=50  Fotografia=58 Altro=63  B/M=-3

Tot=52/100

 

 

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