Narrativamente fino a questo momento era stato tutto piuttosto convenzionale per chi ha visto più di un prodotto sul cavaliere oscuro. Dal minuto 46 in poi la Bellezza cancella la fisica e le convenzioni di genere. “Batman ninja” si trasforma in una perfetta contaminazione fra “Neon Genesis Evangelion”, “Gundam” e “Macchine mortali”.
Gorilla Grodd trasforma il suo castello in un robottone, così come i quattro super criminali (Ivy, Deathstroke, Pinguino,Due facce). Invece Batman and friends si muovono su alianti e cavalli per inserirsi nella lotta aerea e terrestre. Inizialmente lo scontro è su due fazioni: Due facce difende Gorilla Grodd contro Pinguino e Poison Ivy.
In un secondo momento lo stesso Due facce attacca Gorilla Grodd che però attiva uno strano congegno con cui controlla e asservisce le menti dei quattro super criminali di Gotham. Mi sono informato:”le sue abilità gli permettono di mettere gli altri esseri umani sotto controllo mentale. Può anche proiettare fasci di laser telecinetici, tramuta telecineticamente la materia, e trasferire la sua coscienza nei corpi altrui. E’ un genio della scienza che ha regolato l’avanzata tecnologia di Gorilla City e che ha creato molte incredibili invenzioni di sua mano”.
Gorilla Grodd, tramite un computer, sta per “unirsi” ai super criminali, quando irrompe Joker con un gas paralizzante tratto dai germogli che stava coltivando da contadino. Joker spiega di aver perso intenzionalmente la memoria e di aver fatto in modo di risvegliarla all’odore di quel primo fiore rosso, come il sangue. Joker prende possesso del macchinario di Gorilla Grodd mentre Cat Woman, sicura di non poter ottenere il ritorno a Gotham, torna da Batman and friends.
Joker attiva il macchinario e qui succede l’imprevisto, l’improponibile per una qualunque mente europea. Gorilla Grodd aveva detto che i super criminali si sarebbero “uniti” a lui e lo spettatore suppone il fatto che per via del controllo mentale li costringa a fare da scudo a qualunque invasore. Ma i creatori di questa storia sono giapponesi, quindi i robottoni dei quattro super criminali si fondono al robottone principale. Diventa un Eva o uno di quelli di Gundam, per chi è nato prima degli anni 90’ .
Batman riesce a salvare Gorilla Grodd ma non hanno alcuna possibilità contro un robottone altro 30 metri dotato di qualunque arma. Servirebbe un altro robottone della stessa fattura, di cui però non sono muniti. E qui colpisce di nuovo la meravigliosa e delirante fantasia giapponese.
Un Gorilla Grodd ormai morente decide di redimersi e dona a Batman il flauto per richiamare a sé tutte le scimmiette del territorio. Robin, che ha come animale domestico una scimmietta, usa il flauto e migliaia di scimmiette formano un robottone della stessa altezza dell’avversario.
Ma questo non basta perché ad ogni colpo di cannone subito il robottone-scimmiesco vacilla. Improvvisamente uno stormo sconfinato di pipistrelli giunge. Formano nel cielo il simbolo di Batman e si assemblano al robottone-scimmiesco, ottenendo così un Batman alto trenta metri.
Applausi a scena aperta…libidine per gli occhi.
Il realismo è stato rimpiazzato da una poesia di metafore, una fantasia commovente in decenni così poveri di originalità. Robottone Batman sconfigge il nemico distruggendolo, i membri della bat-family si battono e vincono con i quattro super criminali. L’ultima parte si concentra sullo scontro fisico di lame fra Batman e Joker sul tetto del castello ormai in rovina.
Fermiamoci un momento: debbo parlarvi dei diversi costumi di Batman che in questo film diventano il simbolo della sua evoluzione psicologica. Il Batman iniziale indossava il suo classico costume nero, simbolo della tenacia.
Dopo il tradimento di Gorilla Grodd e l’alba della battaglia finale, il look evolve in Batman Sengoku, ovvero il cavaliere oscuro nel classico stile Sangu. Il suo simbolo diventa il sacrificio per il bene superiore. Nello scontro finale diventerà quello definitivo, quello del titolo: “Batman ninja”.
Lo scontro finale fra Batman e Joker dura meno di dieci minuti eppure ha un’intensità sbalorditiva. Non voglio descrivervelo, posso solo dire che risulta l’apoteosi di tutto il processo della scrittura: la metafora soppianta la realtà e i personaggi vivono ed evolvono a partire solamente dalle proprie decisioni, dalla propria volontà, con gli altri aspetti che vanno in secondo piano. E quest’opera risulta una lirica molto lunga in cui la musicalità vince sulla metrica, dove si può sforare perché il realismo è il pretesto.
Nel finale Joker affonda i ventagli affilati nel corpo di Batman che non può essere colpito perché è fatto letteralmente di pipistrelli. Qui si fa riferimento al fatto che solamente adesso Batman, in versione ninja, sappia accettare la sua oscurità e che ne sia diventato il padrone. Quindi Joker è costretto a pagare il “nenzu”,”tasse” in giapponese, ovvero la coscienza d Bruce Wayne.
Ma anche qui il combattimento cita rispettosamente il canone: Batman potrebbe uccidere Joker nel duello ma non lo fa, e per ripagarlo Joker lo colpisce a tradimento. E infine: Batman ninja salva nuovamente la vita di Joker con il rimorso e l’ironia di non averlo fatto bruciare nel fuoco.
Voglio chiudere sui difetti di questo gioiellino. In realtà è uno solo che però si trascina dietro altre dinamiche. La durata è davvero troppo breve: al netto 83 minuti. 15-20 minuti in più avrebbero permesso non tanto di allungare le battaglie, che sono perfette così, ma di esplorare personaggi secondari come i quattro super criminali di Gotham, che non hanno nemmeno un monologo per esprimersi.
Un’ultima considerazione: quanto è figo il look giapponese di Cappuccio Rosso?
Lascia un commento