(RUSSO, 2019)
Avengers end game” è un punto di non ritorno per il Marvel cineamatic universe. Le vicende aperte in “Infinity war” vengono chiuse ma pensare ad “End game” come un secondo tempo, una prolungamento del film precedente, non sarebbe corretto perché si dimostra indipendente e riuscito negli intenti di base. Prima di fare spoiler faccio qualche considerazione generale che può seguire anche chi non ha visto il film.
Per la prima volta da almeno dieci anni (con l’eccezione di “Winter soldier”) posso affermare che un cinecomic ha una sceneggiatura degna di un qualunque buon film: i passaggi della storia sono chiari, con una precisa causa-effetto, i personaggi vengono esplorati in profondità dove il lutto per lo schiocco di Thanos diventa pretesto per mostrarci i supereroi come essere umani, per una volta. Supereroi che possono fallire, che sentono la colpa perché “loro devono difendere il mondo e salvare gli innocenti”.
Gli effetti speciali sono straordinari, così come le coreografie di lotta (acchiapperanno qualche oscar 2019/20 per premi tecnici minori). A braccetto con la sceneggiatura, la recitazione sale notevolmente e la storia riesce a far recitare decentemente attori fino a questo film mono espressivi (Chris Evans, Scarlett Johansson e in parte anche Chris Hemsworth). Risultato non da poco. Ci sono un Robert Downey Junior e Jeremy Reener che strappano la scena mentre gli altri la sostengono.
Quindi è tutto oro quello che luccica? No, ci sono dei problemi legati al montaggio iniziale, si trascina troppo, a differenza di “Infinity war” dove la sequenza iniziale è prepotente. Il finale si poteva sintetizzare in meno scene ma visivamente più forti. Perché comunque il pubblico generalista potrebbe NON sostenere 180 minuti di visione, benché siano fan e maniaci seriali di fumetti e tutine aderenti.
Il secondo problema è l’ironia made in marvel: ci sono momenti davvero divertenti, con una genialata di sceneggiatura che citerò nella parte spoiler, ma è ridicolo inserire battutine dementi nel mezzo di una battaglia finale o in momenti carichi di epicità. In conclusione, “Avengers end game” è decisamente consigliato, nonostante la durata, anche perché scorre abbastanza bene.
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Che ci fossero i viaggi del tempo lo sapeva anche mia nonna in coma, come sapeva anche che ad inizio film ci sarebbe stato un incontro con Thanos che però non sarebbe servito per recuperare il guanto con le gemme. E come pronosticato i supereroi tornano indietro nelle vicende dei film precedenti per recuperare le gemme prima che Thanos faccia innescare il suo piano. D’accordo, nulla di nuovo sotto il sole ma quello che mi ha stupito è che per i primi 90 minuti non ci siano mazzate.
La sceneggiatura si prende il rischio, giustamente, di esplorare il dolore dei personaggi. La scena iniziale è straziante: Clint Barton (occhio di falco) si sta godendo un pomeriggio con i suoi affetti quando questi si dissolvono. Come non giustificare la follia di Clint che decide di uccidere i criminali perché la decimazione di Thanos è stata, sii imparziale, ma anche ingiusta?
Ogni supereroe reagisce a suo modo: Steve Rogers è a capo di un gruppo di supporto, Natasha Romanoff si butta anima e corpo per gestire una squadra contro altro dolore e sangue nell’universo. Ognuno a suo modo non “è andata avanti”, non possono dimenticare la loro colpa, a differenza dei civili che in qualche modo vanno avanti. Perché “io sono ineluttabile”, così dice Thanos prima che Thor lo “colpisca alla testa” decapitandolo.
Parliamo proprio del dio del tuono: la sua trasformazione è la più evidente e da sceneggiatura la più coraggiosa. Fin quando si inserisce la comicità a modi battutine, non si può fare tutto questo danno. Ma se in un film drammatico si trasforma un personaggio principale come elemento comico, questo è un bel rischio, che alla fine però paga. Il Thor grasso, sbronzo e depresso è il simbolo della sconfitta dei vendicatori in “Infinity war”.
Tony Stark invece rappresenta la sconfitta morale, non vuole accettare che gli avengers “vendichino e non prevengano”. Quando Scott Lang gli propone di fare il “furto nel tempo” tramite il mondo quantico, Tony li caccia via perché mette davanti la sua attuale famiglia. M questa è una bugia, Tony ha paura di fallire nuovamente, ha il terrore di interiorizzare quello che è successo al suo pupillo Peter Parker. E solo per l’amore paterno verso di lui che mette a rischio il suo roseo presente. L’ironia marvelliana di questa parte non mi ha fatto impazzire, volevano sdrammatizzare ma secondo me non era necessario.
La parte sui viaggi del tempo è molto bene curata. Mi ha davvero emozionato. Ovviamente ognuno deve recuperare una gemma in una situazione in cui si incontra un dissolto, una persona amata. Scott Lang spiega che hanno solo un viaggio di andata e uno di ritorno, quindi tutto deve filare liscio senza modificare le realtà parallele. Ovviamente tutti fanno casino e commettono errori.
Stark e Rogers(del futuro) si perdono il tesseract quindi Loki lo ruba e i due captain America(quello futuro e passato) se menano come fabbri. Quella sequenza mi ha molto divertito. Per queste ragioni Stark e Rogers devono tornare nel 1970 per recuperare il tesseract e rubare le fiale per il viaggio quantico, fabbricate al tempo da Hank Pym.
Qui avvengono due incontri meravigliosi: Tony con il padre, e Steve che riconosce Peggy, il suo grande amore a cui deve un ballo. Ho adorato la disponibilità che la sceneggiatura ha concesso a questi incontri in cui respiriamo davvero la nostalgia.
Sempre a Newyork nel 2012 (al tempo del primo Avengers) Scott Lang recupera lo scettro di Loki mentre Hulk per recuperare l’occhio di Agamotto parla con l’Antico, visto che Stephen Strange al tempo era ancora un chirurgo. L’Antico comprende la situazione ma non vuole cedere l’occhio; perché se il futuro canonico si salva, il loro presente potrebbe peggiorare. L’unico modo per convincerla è dirle di come sia stato lo stesso Strange a consegnare la gemma a Thanos. l’Antico capisce che è stato intenzionale e che il viaggio del tempo faceva parte del piano.
Intanto nella galassia c’è Thor che deve recuperare la gemma della realtà dal corpo di Jane Foster. Questa parte non mi è piaciuta, la recitazione di Chris Hemsworth non è stata all’altezza. Su Morag, Nebula e Rhodes recuperano la gemma che Quill trovava in “Guardiani della galassia”. Qui voglio lodare nuovamente gli sceneggiatori, Markus e McFeely, per aver reso interessante il come Thanos scopra il piano degli Avengers.
Che ci fosse era prevedibile, quasi necessario. La Nebula del passato meccanicamente percepisce i pensieri di quella del futuro, così Thanos capisce tutto e infiltra la Nebula del passato al posto dell’altra. In questo contesto si ricava anche uno spazio narrativo per Gamora.
Infine l’ultima gemma, quella dell’anima. Occhio di falco e Natasha raggiungono il teschio rosso, ignari di come acquisire la gemma. Uno di loro si deve sacrificare, la scena è bellissima perché entrambi vogliono farlo ed entrambi cercano di fermare l’altro. Alla fine muore Natasha. Questo mi ha stupito, non credo che la Marvel volesse perdere un’esca sessuale come la Johansson, forse è stata lei a chiederlo. In ogni caso, ottimo modo per uscire di scena.
Gli avengers tornano al loro presente, usando le gemme e riportano indietro tutte le vittime. Intanto la Nebula del passato fa giungere Thanos e la sua astronave nel presente. Da qui in poi irrompe l’azione, ed è tutto molto emozionante. Il film sembrerebbe chiudere qui, su Thanos che viene sconfitto. Invece no, Thanos ha teletrasportato tutta la sua flotta, e se prima uccideva in modo imparziale adesso vuole vendicarsi degli avengers, che gioco di parole!, spazzando via l’intero pianeta. In sei contro migliaia di nemici, sembra la fine.
Improvvisamente decine di cerchi del tempo fanno comparire tutti gli eroi di “Infinity War” e inizia una battaglia epica. Ho adorato questa parte perché lo spettatore sente la rabbia degli eroi, conosce le loro motivazioni per battersi alla morte. Irrompe la meravigliosa captain Marvel. Il problema adesso è dare il guanto con le gemme a Scott Lang per farlo tornare nel passato e riportare le gemme nella loro ubicazione originale.
Ma Thanos si dimostra uno dei figli di puttanhos più tenaci che si siano mai visti, e per questo da soddisfazione allo spettatore. Thanos indossa il guanto ma non riesce ad usarlo. Iron Man risucchia, ruba?, non lo so, le gemme e con il suo guanto schiocca le dita. Tutto è finito, Thanos e il suo esercito si dissolve. Nel finale tutti tornano dai loro cari, anche Steve Rogers che approfitta della missione di riportare le gemme per fermarsi nel passato e sposare Peggy Carter. Il film si chiude sul loro ballo.
Captain Marvel non compare quasi mai e gli Skrull non pervenuti…come per omaggiare per un’ultima volta gli avengers storici, gli Avengers quelli del passato. Capitan America è un vecchio, Thor è diventato una macchietta dei guardiani, Tony è morto, così come Natasha. Chi saranno i nuovi leader? Azzardo Captain Marvel, Dottor Strange e Sta gran Challa.
Voglio spendere due righe sul più grosso problema a livello di trama, un qualcosa che mi ha fatto storcere il naso, gli occhi, la bocca e anche le orecchie: ma come funzionano le gemme? Perché quando Iron Man schiocca le dita vengono dissolti solo i nemici? Le gemme non dimezzano in modo imparziale?
Quanto sarebbe stato bello vedere sparire Thanos e in successione uno Steve Rogers e un Iron Man. Sarebbe stato poetico. E non solo, Thanos ha sempre sostenuto di aver fede nella morte (nei fumetti Lady Morte), ora che sta avvenendo perché non è felice, nonostante tutto?
In cosa siete o non siete d’accordo?
Il guanto con le gemme avvera il desiderio dell’utilizzatore, qualunque esso sia: non dimezza la popolazione in generale; in infinity war è successo perchè era il desiderio di Thanos, ma come vedi in EndGame lo fa Hulk per far tornare indietro i dissolti e Ironman per distruggere l’armata di Thanos.
Ciao Luca, sembrerebbe come dici tu e considerato quello visto dovrebbe esserlo. Allora perché in Infinity War Thanos diceva che il guanto dimezzava in modo imparziale? Intendeva nell’imparzialità della sua scelta? Eppure diversi suoi soldati (sempre in Infinity war) sparivano…
Beh, vedi la gemma della mente si connette con la mente di chi ha il guanto, in modo da far esaudire il volere di chi la usa e inoltre connette tutte le gemme insieme, quindi Thanos vuole dimezzare la popolazione imparzialmente, mentre Tony vuole uccidere Thanos e tutto il suo esercito, va a volere di chi usa la gemma
In questo senso non l’avevo mai intesa, è solo Thanos che vuole essere imparziale. Grazie, è una ottima risposta.
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